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Fuga da Arbatax!

Come promesso, eccovi un resoconto dettagliato della mia settimana di lavoro ad Arbatax, in quello che dovrebbe essere un hotel a 4 stelle, ed invece è una cagata spaziale.


Allora, comincio col mettervi in guardia: l'hotel Monte Turri, ad Arbatax, può sembrare una struttura spettacolare ed imponente, come in effetti è: un edificio veramente bello, che sorge sul fianco di una montagna, accompagnato, poco più in basso, da un meraviglioso borgo medievale adibito ad alloggi per i clienti. Davvero suggestivo.
Ora, prendete quel che vi ho appena detto, e mettetelo da parte: state per conoscere il lato oscuro di questa struttura.
Cominciamo dall'organizzazione. Non c'è organizzazione. Ora passiamo oltre.
Parliamo delle attrezzature: non ci sono. O meglio, c'era uno scatolone pieno zeppo di coltelli nuovissimi, che in una cucina non guastano mai... ma pentole? padelle? contenitori in plastica? mestoli? teglie? poca, pochissima roba, per una cucina che deve servire un centinaio di coperti...
Vabbè dai, come ogni storia, partiamo dall'inizio...
Avevo un possibile lavoro a Castiadas, ad una 50ina di km da casa mia. Aspettavo solo la telefonata di conferma, ed invece ricevo prima del tempo una comunicazione che suona più o meno così: "Il direttore sta temporeggiando troppo, se vuoi lavorare ti conviene cercare un altro lavoro".
Detto questo, mi metto in moto e contatto un pò di amici e colleghi... uno di questi mi chiama il giorno dopo, svegliandomi, per darmi il numero di un suo amico che aveva un lavoro da propormi. Lo chiamo subito, e questo mi fa "Aiò, preparati che domani saliamo ad Arbatax!". Io, che sul momento non avevo neanche in mente dove fosse Arbatax, ho chiesto 10 minuti per connettere un attimo, e per fare colazione. Così, mentre bevevo un tazzone di caffè, ho spulciato Google Maps ed ho beccato Arbatax, quasi a metà altezza della Sardegna, sulla costa orientale. Insomma, a 140km da casa. Mi son detto "vabbè, è cmq abbastanza vicino per tornare nei giorni di riposo..." e dopo essermi preparato al volo, ho salutato pochissime persone, visto il minimo preavviso, e son partito il giorno dopo alle 7 del mattino.
L'arrivo li è stato gia di per sè traumatico: la cucina sembrava abbandonata da anni, ed è stato necessario pulirla a fondo per renderla un minimo operativa. Inoltre, la sistemazione stessa della cucina mancava di logica: tutti i fuochi da una parte, con forni e friggitrici, tutti i lavandini e banchi frigo dall'altra. Al centro 3 tavoloni da lavoro; sugli altri lati, da una parte 3 celle frigo più piccole di un bagno pubblico, dall'altra un bancone che delimitava la cucina. Completava il tutto un angolo per il lavapentole microscopica, ed accanto, separata da una parete in plexiglass, la postazione del lavapiatti, ancora più piccola. Entrambe le postazioni di lavaggio stavano direttamente di fronte alla porta che dava alla sala, risultando in piena vista dei clienti.
Gran parte dei primi 2 giorni di lavoro sono stati occupati da una massiccia operazione di disimballaggio delle attrezzature della sala (!!!), tra piatti e pirofile di ogni sorta. Poi, al pomeriggio del secondo giorno c'è stato l'arrivo dello "chef", un individuo burbero e per niente organizzato, che il primo giorno sarà rimasto in cucina per 5 minuti contati. Poi, il giorno successivo, dopo essersi lanciato in voli pindarici sul come sistemare al meglio la cucina, ha deciso di inventarsi uomo-spesa, ed è sparito per buona parte della mattinata, tornando con 2mila euro di spesa (solo attrezzature), tra cui un forno a microonde, un frullatore e miliardi di contenitori in plastica, o come amava chiamarli lui nel suo linguaggio aulico, TupperWare!
Comunque, al 4° giorno gia stavamo in 4 in cucina, divisi per partite durante il servizio clienti: io agli antipasti, M. ai primi, G. ai secondi e lo chef che si limitava a chiamare comande e decorare i piatti in uscita con ciuffetti di erbe ricercatissime (tra l'altro chiamava il finocchietto selvatico col nome di aneto... stessa cosa eh!), mentre noi dovevamo arrabattarci per sfornare tutto ciò che veniva chiamato dalle comande.
Ora, il mio era il compito più semplice, visto che si trattava solo di assemblare il piatto, avendo davanti ogni singolo componente. Eppure ho mollato questo lavoro... volete sapere perchè? ora ve lo dico.
Tanto per cominciare, fin dal primo giorno, ogni mia domanda su stipendio, contratto e quant'altro, veniva puntualmente scaricata con un "adesso superiamo questo periodo e si vedrà...", che è solo un altro modo per dire "chinati un pò di più, non riesco a mettertela ben dritta nel culo".
Infatti, dopo 6 giorni di lavoro merdoso, mi ritrovo senza stipendio, oltretutto con 40 euro di carburante buttato al cesso per raggiungere sto posto di merda.
Una delle cose incredibili di questo hotel, è che fino a metà mattinata, non potevamo sapere quante presenze ci sarebbero state. Dovevamo giorno per giorno immaginare se avremmo avuto o no clienti da servire, e questo ci metteva nell'impossibilità di organizzarci il lavoro. Facevamo pochissima preparazione, tipo quella necessaria per colazioni: uova sode e sbattute, pancetta, wurstel, affettati vari, croissant e pomodorini... e pasti del personale (che poi erano sempre ridotti a 2-3 vassoi di affettati, una insalata, un primo ed un secondo... voglio dire, ho visto di peggio eh!).
Il resto era pura azione del momento, visto che comunque anche il menù del giorno era deciso in corsa, togliendoci ogni possibilità di improvvisazione.
Se poi ci mettete il fatto che ogni spesa veniva ordinata e portata quando volevano i fornitori, beh, potete ben capire perchè, al mattino del 6o giorno, con le celle frigo quasi vuote, quando ci hanno parlato di 80 presenze serali laddove dovevano essercene 2 o 3, ho maturato l'idea di fuggire, che gia mi frullava in testa dal primo momento in cui sono arrivato ad Arbatax.
So che molti di voi diranno "eh, ma c'è crisi, in fondo non c'era motivo per mollare questo lavoro...", perciò lasciatemi aggiungere altri dettagli...

Primo giorno:
- Ci presentiamo alla reception, e nessuno chiede i nostri dati, per iniziare le pratiche per l'assunzione, facendo scaturire la mia perplessità;
- Subito ci rechiamo in cucina e cominciamo a pulire e preparare un minimo di linea... e ci rendiamo conto che il magazzino, in cui teniamo gran parte delle scorte alimentari, è raggiungibile tramite due rampe di scale, passando per forza attraverso la sala, e quindi davanti ai clienti. La perplessità aumenta;
- Il cartone avanzato dal disimballaggio delle varie attrezzature di sala, lasciato a noi perchè gli altri se ne sbattevano (e sinceramente non avevamo neanche granchè da fare), ha prodotto una mole immensa, che blocca l'accesso esterno della cucina;
- Qualcuno si lamenta del cartone, ma nessuno ci risponde quando chiediamo dove dovremmo accumularlo. Continuiamo a raccoglierlo sul retro della cucina (che tra l'altro da sulla stessa strada da cui si accede alla reception, mezzo metro più in la);
- Verso mezzogiorno ci accorgiamo che ancora non ci hanno dato l'alloggio, ed i nostri bagagli stanno ancora in macchina. Facciamo presente la cosa, e ci viene detto che a breve ci verrà dato l'alloggio;
- Arriviamo alla sera dopo un'unica tirata di lavoro (dalle 9:30 del mattino alle 22 di sera), saliamo in reception e dopo mezz'ora di attesa alla fine ci danno l'alloggio. Lo raggiungiamo, dopo una serie interminabile di scalini, trascinandoci appresso i pochi bagagli portati appresso (2 trolley ed una tracolla io, 2 borsoni e una valigia la persona che mi ha procurato il lavoro. Apriamo la porta dell'alloggio e scopriamo che non ci sono i letti ed il bagno non è praticabile. Facciamo presente la cosa alla reception, e ci viene sgarbatamente fornito un altro alloggio, dopo un'altra mezz'ora buona. Senza neanche disfare i bagagli, viste le premesse, ci sbattiamo nei letti e ce la dormiamo (il mio letto ovviamente è più piccolo del normale, e ne risulta che per tutta la notte non chiudo occhio perchè i piedi sporgono del tutto dal letto!).

Se il primo giorno non vi è bastato per cambiare idea, continuate a leggere!

Secondo giorno:
- In cucina alle 8. Altra sessione di scartonamento, altre lamentele per il troppo cartone dietro la cucina. Sticazzi;
- Domando qualcosa a proposito del contratto, al cubano che fa da consulente della struttura. Mi risponde che la sera dovrebbe arrivare il direttore e mi dirà tutto lui;
- Pomeriggio, arriva il direttore. Non ho modo di parlarci, ma è una testa di cazzo, che mangia una fetta su tre di prosciutto crudo che affetto (cosa che mi manda in bestia), e sinceramente poco mi importa;
- Arriva lo chef. Saluta e sparisce per gran parte della giornata, a colloquio col direttore;
- Lo chef torna giusto per dirmi che il giorno dopo sarei stato di colazioni. Che culo. Non mi dice altro, quindi so poco e niente di quel che dovrò fare... vado a dormire presto.

Terzo giorno:
- alle 7 in cucina per le colazioni. Inforno 32 croissant per 20 clienti, pronti in un quarto d'ora. Il resto è cazzeggio fino alle 8, quando arriva lo chef in cucina;
- Arriva il lavapiatti, che ci libera della montagna di pentole usate nei primi due giorni;- Le domande sul contratto non trovano ancora risposta. La perplessità aumenta fino a trasformarsi in "senso del ragno", che pizzica continuamente, avvertendo del pericolo di conservare questo lavoro;
- Lo chef è nervoso, rompe con un coltello il rivestimento di plastica di una bottiglia di olio pregiato, senza accorgersi di aver scheggiato il vetro. Due secondi dopo sta tamponando un profondo taglio che gli copre tutto il lato esterno dell'indice della mano destra;
- Dopo mezz'ora lo chef torna dal pronto soccorso. Ci dice che è tutto apposto, che anche se non abbiamo firmato niente siamo assicurati. Rido;

Quarto giorno:
- Arriva un nuovo ragazzo, M, per lavorare ai primi. Simpaticissimo, gran lavoratore, subito preso di punta dallo chef;
- Arrivo di due stagisti fuori di testa, sempre in mezzo ai piedi, più fastidiosi che d'aiuto. Ma divertenti, molto divertenti. Soprattutto per noi, perchè ci godono a provocare lo chef. Il giorno dopo non si presenteranno al lavoro;
- Scopriamo che a pranzo ci sono 40 persone. Wow. Ci diamo da fare per organizzare il tutto. Durante il servizio prime avvisaglie di instabilità mentale dello chef: parla da solo, balbetta, invoca i santi in modo poco consono;
- Fine servizio alle 15. C'è un cambio in alloggio: M. ed un cameriere vengono spostati in camera con me. G. in camera con lo chef;

Quinto Giorno:
- Lo chef sclera dibbrutto contro M., dandogli dell'incapace e dicendogli più volte "non devi parlare";
- Lo chef gioca con M. ad "indovina cosa non va in questo banco di lavoro". M. risponde "itta è, seusu gioghendi a cruciverba? chistionammì parisi, chi no tengu bint'annusu!" (Trad. "Cosa significa? stiamo facendo le parole crociate?" parlami diretto, che non ho vent'anni!");
- La balbuzie dello chef aumenta esponenzialmente. Io comincio a canticchiare a voce alta "Pasqua a casa", seguendo le note di un motivetto da stadio;
- Finito il servizio di pranzo, io ed M. abbiamo una sorpresa: dobbiamo liberare l'alloggio perchè deve essere dato a dei clienti. Sulle prime ci rifiutiamo, ma il direttore promette di darci subito un altro alloggio. Ci fidiamo;
- Abbiamo commesso un errore a fidarci: ci ritroviamo buttati in un magazzino per 2 ore, con bagagli a seguito, in attesa di una stanza. Bestemmie di M. e minacce mie di caricare tutto in auto ed andarmene;
- Ore 18, non abbiamo ancora un alloggio. Dico allo chef che non entrerò a lavoro se prima non avrò un posto dove poggiare le mie valigie. Mi permettono di sistemare i bagagli in dispensa. Mi cambio tra barattoli di pelati e pacchi di pasta, e salgo a lavoro che neanche io so perchè. Ma so che me ne pentirò;
- Ore 18:05, mi sono gia pentito della mia scelta. Ci sono 40 coperti in più a cena, e non abbiamo preparato quasi nulla. Corriamo come dei dannati per 80 coperti, che in condizioni migliori ci faremmo ridendo;
- Lo chef mi chiede per favore di smetterla di cantare "pasqua a casa";
- Lo chef rimprovera M. perchè gli ho chiesto il numero di telefono per organizzarci l'alloggio;
- A fine servizio lo chef la lo splendido dicendo che avevamo capito male, e l'alloggio ci è gia stato dato. Io ed M. ci guardiamo particolarmente perplessi. Il mio senso del ragno pizzica dibbrutto;
- L'alloggio è decentemente accogliente, seppure i due "letti" sono in realtà poltrone convertibili in scomodissimi giacigli. Chiamo mio fratello per sfogarmi un pò e lui mi consiglia di scappare il più in fretta possibile. Durante la telefonata, un topo di 30 cm mi passeggia tra le gambe, e termina la sua corsa in un tombino;
- Tornato in camera mi metto subito a dormire perchè il giorno dopo son di colazioni, con mille dubbi se rimanere o no;

Sesto ed ultimo giorno:
- Sveglia alle 6. La stacco e la rimetto alle 6:15;
- Sveglia alle 6:15. Sto per staccarla, poi non so quale forza mi spinge ad alzarmi ed andare a lavoro. Dentro di me so gia che sarà l'ultimo giorno, ma la voglia di combattere fino all'ultimo mi spinge ad andare avanti;
- Mi trascino in cucina completamente svogliato. Poi però visto che son li decido di darmi da fare. Allora metto i cornetti nel forno elettrico, e mi accingo ad accendere il forno a gas... ma non va. Provando gli altri fornelli scopro che non c'è gas. Mi metto a ridere nervosamente. Per ingannare l'attesa mi metto a preparare un pò di linea per pranzo;
- Arriva lo chef e mi chiede perchè non l'ho chiamato quando ho scoperto che non c'era gas. Mi incazzo e gli vomito addosso tutta la mia frustrazione. Rimane allibito per un istante, poi mi chiede perchè me ne voglio andare. Rido per non piangere;
- Al pomeriggio arriveranno altri 4 stagisti. Lo chef ci raccomanda di non fare commenti sulla situazione, per non spaventare i nuovi arrivati. Rido;
- Con le celle vuote ed il morale ai minimi storici, il cubano "economo" arriva in cucina a comunicarci che per la sera dovevamo preparare 80 pasti. Lo chef gli sclera in faccia. Sento frasi come "vi state ammattendo", "secondo voi come dovrei fare" e "non abbiamo spesa sufficiente, nè pentole nè padelle". Qualche secondo dopo, il cubano si toglie la giacca, e mentre scappa dice "prendo la macchina e vado via!". Si licenzia qualche minuto dopo;
- Lo chef è così incazzato che per sfogarsi si mette a lavare le pentole;
- Smonto alle 12:30, vado in camera, preparo i bagagli e dopo una doccia mi butto sul letto a dormire.
- Un'ora dopo carico i bagagli in macchina e vado alla reception ad avvisare che sto andando via. Dico che ho trovato un altro lavoro, e cerco di mettermi d'accordo con la receptionist per il pagamento di questi 6 giorni. In quella arriva il direttore, mi chiede che sta succedendo, e che lo colgo di sorpresa, che avrei dovuto avvisare. Dico che non avendo firmato nulla non devo dargli preavviso, ma che anche fosse stato, nei primi 10 giorni potevo rescindere il contratto senza preavviso. Mi dice di mettermi d'accordo con lo chef per lo stipendio, visto che è stato lui ad avermi chiamato per questo lavoro. Poi mi da il suo numero di telefono per chiamarlo i prossimi giorni;
- Torno in macchina e mi avvio verso casa, con le palle girate. Man mano che mi allontano da questo posto, riesco a calmarmi, riprendere in mano le redini della mia vita, e addirittura mi sale la gioia quando realizzo che proprio quella sera avrei rivisto la mia amata.

The End.

No, cioè. Non sarebbe proprio la fine, visto che spero ancora in quei soldi, o perlomeno non voglio dimenticarli prima di averli inseguiti un pò...
Che palle però. Non è possibile che si venga presi per il culo in questo modo...
Beh, ora che sapete tutte le cose che son successe, ditemi: voi cosa avreste fatto al mio posto?

12 commenti:

diobrando74 ha detto...

Ma sei un grande! Io nelle medesime condizioni probabilmente non avrei resistito 24 ore. Un unico appunto: come mai non hai intitolato il post "Fuga da Arbatax"?

Unknown ha detto...

Cazz, sai che non mi è venuto in mente? Adesso correggo XD

D. ha detto...

oddio Driller ! Ma sei un super eroe! [non so come tu abbia fatto, avrei ammazzato qualcuno di sicuro]

Black75 ha detto...

Super Driller alla riscossa!!!! Eccheccazzo amico, sei stato un santo a resistere 6 giorni in quell'inferno!!!!
A proposito: si può prenotare la sala anche non essendo "ospiti" dell'albergo? No perchè in cotanto paradiso volevo organizzare il pranzo del battesimo del mio piccoletto ;)

..............
.....................
......................... ma col cazzo che ci metterei piede lì!!!! Muhahahahahahhahaaha!!!!!

Unknown ha detto...

@Diz:
Qui da noi i detti per spiegarti come ho fatto a resistere son tanti... ma te ne nomino 2 giusto per farti un quadro generico:
- Innoi c'esti fammini leggia (Trad. "Qui c'è brutta fame!").
- Su sardu no esti burriccu, esti mali pagau (Trad. "Il sardo non è scemo, è mal pagato").
Cmq alla fine la voglia di iniziare a lavorare così presto sulle prime mi ha offuscato un pò il giudizio...

@Black:
Guarda, come dicevo a Diz, iniziare una stagione a metà Aprile è un sogno che negli ultimi anni non si è mai verificato. Considera che di solito la mia stagione parte a giugno inoltrato... non volevo privarmi di due mesi di lavoro in più, solo che a queste condizioni mi sento parecchio preso per il culo!
Poi con l'uscita finale del direttore si è raggiunti l'apoteosi...

Maroc ha detto...

Che meraviglia la Sardegna.
Io ancora sto aspettando i soldi del promoting fatto un po' ovunque a Bologna.
Consolati :D

Maroc

kurdt ha detto...

Riguardo come recuperare i soldi, è semplicissimo, ho dovuto farlo in più di una situazione quindi oramai sono un esperto.

Io mi fingo avvocato, mi studio un minimo di termini del cazzo che sicuramente il direttore non conoscerà, lo chiamo, gli spiego che se non "paga il mio cliente" gli faccio spaccare il culo da mazinga, e poi vediamo.

Di solito funziona, se vuoi provarci, fammi sapere via email che organizziamo l'azione.

Unknown ha detto...

@Maroc:
Si beh, è credenza comune che le società non ti debbano soldi se te ne vai prima di aver firmato un contratto... ci vorrebbe una carrellata di denunce, altrochè!

@Kurdt:
O_o
L'hai fatto davvero? Fiiiigo!
Beh, per ora provo a parlare con i diretti interessati, ma se non dovesse funzionare ti farò sapere ;)

Uomo in protocollo ha detto...

Ti saresti meritato di rimanerci, malato mentale.

Unknown ha detto...

Pensavo che personaggi del genere fossero scomparsi dalla faccia della terra, invece scopro che esistono ancora persone felici di dichiararsi falliti... mah.

Anonimo ha detto...

hai resistito fin troppo, io me ne sarei gia andato dopo aver visto che mi hanno messo subito a lavorare senza parlare neanche minimamente di un contratto!!

Unknown ha detto...

Beh, non so nelle altre parti d'italia, ma qui hanno il vizio di fare così... quindi la cosa sulle prime non mi ha allarmato troppo...

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